Scuola «Facciamo pace» tra giochi, storie e speranze

Scuola «Facciamo pace» tra giochi, storie e speranze

Il progetto. L'evento è promosso dalla Comunità di Sant'Egidio in collaborazione con la Casa della pace e l'assessorato alla Pace.
Oltre cinquecento studenti a «lezione» di rispetto e memoria

Colori, voci e speranze hanno riempito piazzale della Pace, ieri mattina, grazie all'iniziativa «Facciamo Pace?!» promossa dalla Comunità di Sant'Egidio in collaborazione con Casa della pace e l'assessorato alla Pace del Comune. Un evento che ha coinvolto oltre 500 studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado, riuniti per riflettere sul valore della pace e sul significato della memoria.
L'appuntamento si inserisce in un percorso di educazione alla pace che durante l'anno scolastico ha visto numerose classi lavorare su progetti di cooperazione internazionale, educazione civica e promozione della cultura della non violenza. A dare il via alla mattinata sono stati i «Tutor della Pace», giovani della Comunità di Sant'Egidio e studenti del Liceo Ulivi, che hanno guidato i ragazzi attraverso svariate attività ludico-educative. «La giornata di oggi l'abbiamo voluta perché fosse un momento di incontro per tutte le scuole che, durante l'anno, hanno lavorato sui temi della pace e della cooperazione - ha spiegato Chiara Zambelloni, coordinatrice dei progetti di Casa della Pace -. E' una grande festa per ascoltare quello che i ragazzi vogliono dirci sulla pace e costruire insieme a loro un mondo migliore».
La data scelta per l'evento non è casuale: il 13 maggio 1944 Parma fu colpita dai bombardamenti che devastarono il centro storico e la Pilotta. Un ricordo ancora vivo, come ha sottolineato Bruno Scaltriti, presidente della Comunità di Sant'Egidio: «Abbiamo voluto ricordare quella ferita insieme ai bambini, legandola alle tante ferite del mondo di oggi, perché purtroppo i bombardamenti non sono finiti. Quello che non siamo riusciti a fare noi adulti - prosegue-, confidiamo lo possano fare i bambini di oggi, costruendo un mondo nuovo».
Oltre alla possibilità di sperimentare «esperienze di pace» negli stand e attraverso i laboratori, la mattinata è stata arricchita dalle esibizioni del coro e dell'orchestra della scuola secondaria di primo grado I.C. Ferrari e del gruppo vocale OltreCoro, con il contributo della cooperativa sociale École, del gruppo Donne in nero Parma e di Agesci - Settore giustizia, pace e nonviolenza. Infine, i ragazzi hanno potuto ascoltare il racconto diretto di Giuseppina, che ha condiviso la sua esperienza vissuta durante i bombardamenti del 1944 a Parma, offrendo uno spunto di riflessione sulla memoria storica e sul valore della pace. A seguire, tre bambine della Scuola della pace, provenienti da Ucraina, Sudan e Palestina, hanno portato le loro testimonianze, intrecciando vicende personali e speranze per un futuro senza guerra.
Per il Comune di Parma l'evento rappresenta un primo passo verso la costruzione di una rete stabile dedicata all'educazione alla pace nelle scuole. «L'idea è quella di una pedagogia attiva - ha dichiarato Daria lacopozzi, assessora alla Pace e Cooperazione internazionale - vogliamo dare ai ragazzi speranza e strumenti per essere protagonisti consapevoli della costruzione di un mondo di pace».


[ Camilla Terraneo ]