Mercoledì 14 maggio a Genova più di duemila bambini e ragazzi delle scuole della città hanno preso parte alla seconda manifestazione “Facciamo la pace?!”, sfilando per le vie del Centro Storico e del Porto Antico fino a piazza de Ferrari.
A 80 anni dalla conclusione della seconda guerra mondiale, negli stessi luoghi che nel 1944 furono colpiti da violentissimi bombardamenti, bambini e insegnanti, insieme a tanti cittadini e famiglie, si sono uniti al corteo colorato e gioioso per ricordare i conflitti di ieri e di oggi e per chiedere la pace.
Ad aprire la strada, lo striscione con la scritta “La pace è il futuro”, retto dai bambini e ragazzi delle Scuole della Pace di Sant’Egidio, in un’atmosfera gioiosa, con canti, coreografie e cori di pace. Al termine del corteo, in piazza De Ferrari, i giovani hanno ascoltato le testimonianze di chi la guerra l'ha vissuta, come quella di Pino, novantenne genovese, bambino al momento dello scoppio del conflitto. Dopo di lui, le toccanti parole di Vlada, giovane ucraina profuga in Liguria: “vedere tanti giovani a cui sta a cuore la pace - ha detto - mi aiuta a sperare davvero che la guerra può non avere l'ultima parola”.
Proprio a de Ferrari, dove il 10 giugno di 85 anni fa gli altoparlanti annunciarono l’entrata in guerra dell’Italia, è stata letta una “dichiarazione di pace” scritta dai bambini e consegnata simbolicamente ai consoli di Albania, Brasile, Ecuador, Perù Polonia, Senegal, Turchia, Ungheria. “Con questa manifestazione - hanno detto alcuni Giovani per la pace di Sant’Egidio - vogliamo riaffermare il ripudio della guerra testimoniato dagli anziani, e rinnovare il nostro impegno a costruire la pace ogni giorno a partire dalla nostra città e dai quartieri in cui viviamo”.