A pochi passi dal colonnato del Bernini, in un luogo che custodisce secoli di arte e spiritualità, Papa Francesco ha voluto dare spazio ai più poveri. Palazzo Migliori, edificio nobiliare del Settecento destinato a diventare un albergo di lusso, è stato invece trasformato in una casa per persone senza dimora, affidata alla Comunità di Sant’Egidio.
Un segno concreto di un pontificato che ha messo i poveri al centro. Lo si è visto fin dall’inizio, con la creazione delle docce, dell’ambulatorio medico, del servizio di barbiere per i senza dimora, proprio nei pressi della basilica vaticana. Luoghi simbolici, prima inaccessibili, sono diventati spazi di accoglienza e solidarietà.
Carlo Santoro, della Comunità di Sant’Egidio, racconta:
“Papa Francesco ha voluto da subito stare dalla parte dei poveri. È stato anche un modo per dire: ognuno di noi può fare qualcosa. Negli ultimi anni sono arrivati molti giovani, anche spontaneamente, per portare da mangiare, ma soprattutto per fermarsi a parlare, riconoscendo nei poveri persone con cui vale la pena diventare amici. Questa è la cosa più importante. Sono certo che la Chiesa ha già intrapreso questo cammino, grazie a Papa Francesco che ha messo ancora più al centro i poveri. Un’eredità che noi abbiamo.”
Il servizio di Enrico Marra di RSI mostra da vicino la vita quotidiana di chi oggi è accolto a Palazzo Migliori: un’umanità fragile, ma ricca di speranza, che ha trovato una casa dove nessuno pensava potesse esserci posto.