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"Oltre i codici" – Incontro con l’artista Adrian Paci promosso dai Laboratori d’Arte di Sant’Egidio e Roma Tre. Mercoledì 14 maggio 2025 ore 10:00

Aula 10 del Dipartimento di Studi Umanistici – Università Roma Tre, Via Ostiense 234

I Laboratori d’Arte della Comunità di Sant’Egidio, in collaborazione con il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Roma Tre, promuovono Oltre i codici, un incontro pubblico con Adrian Paci, artista tra i più significativi della scena contemporanea.

L’iniziativa avrà al centro una narrazione dell’artista, in dialogo con Laura Iamurri, Università Roma Tre. Interverrà Alessandro Zuccari, Accademia dei Lincei, storico dell’arte e da anni interlocutore critico dei Laboratori d’Arte di Sant’Egidio, che dal 1985 si propongono come spazi di formazione artistica, comunicazione e libertà espressiva con le persone con disabilità.
 
Attraverso il disegno, la pittura, l’uso delle nuove tecnologie e il dialogo con il mondo dell’arte contemporanea, i Laboratori danno vita a linguaggi originali e a una visione del mondo più umana e inclusiva, presentata anche in prestigiosi contesti internazionali, dalla Biennale di Venezia alle Nazioni Unite.
 
Con la Comunità di Sant’Egidio, Adrian Paci ha realizzato alcuni lavori, con gruppi di rifugiati siriani arrivati a Roma grazie ai Corridoi Umanitari o in attesa di partire dal Libano (Rasha, 2018; Broken Words, 2019) e con le persone con disabilità dei Laboratori d’Arte.
 
Le scritture di questi artisti che Paci ha definito “potenziali” (non si tratta di testi comprensibili, ma di segni e lettere utilizzati per esprimere il bisogno di comunicare) si sono trasformate in una serie di mosaici, avendone lui colto la tensione comunicativa (Adrian Paci, Lost Communities, 2019–2020, Kunsthalle Krems).
 
In particolare i segni-scrittura di alcune pagine dell’agenda di Maurizio D. S. possono “leggersi” su un mosaico di 140 mq a Radice Pura (Adrian Paci, Compito≠1). Maurizio, uomo con disabilità che ha vissuto in gioventù l’esperienza della reclusione in manicomio, redige regolarmente un diario, utilizzando solo agende con date: scrive perché – dice – “questo è il mio compito”.
 
Racconta Adrian Paci:
 
“Continuai a guardare le pagine del suo diario. Ovviamente, non ne comprendevo il significato [...].
Rimanere di fronte a quelle pagine senza capirle era un altro modo per identificarsi con le tracce di Maurizio.; un misto di meraviglia e ammirazione.
Esse erano così concrete e precise ai miei occhi, ma allo stesso tempo così misteriose e irraggiungibili. Cominciai a copiarle”.
 
L’artista, affidando ad altre mani questi segni e immaginandoli come fossero partiture musicali, ha anche presentato a Trieste Contemporanea Compito #12, una tempera su foglia d’oro su tavola (Trieste Contemporanea, 2023), in una installazione sonora in cui Kolë Laca, Lodi Luka e Admir Shkurtaj hanno messo in musica i segni del diario in tre composizioni musicali.
 
Oltre i codici sarà l’occasione per riscoprire come l’arte possa aprire nuovi spazi di comunicazione, dove il linguaggio convenzionale non basta.
 
 
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